La Repubblica Unita di Tanzania (Jamhuri ya Muungano wa Tanzania) è uno stato della costa orientale dell'Africa centrale. Confina con il Kenya e l'Uganda a nord, con il Rwanda, il Burundi e la Repubblica democratica del Congo a ovest, e a sud con Zambia, Malawi e Mozambico. A est confina con l'Oceano Indiano.
Il suo territorio è pianeggiante lungo la costa e nella zona centrale del Paese, dove sono presenti altipiani prevalentemente desertici e disabitati. I rilievi si estendono nella zona nord-orientale del Paese, verso il Kenya, dove si incontrano le montagne più elevate: il monte Meru ( 4.556 m ) e il Kilimangiaro ( 5.895 m ). La vegetazione è ridotta sugli altipiani mentre nelle restanti zone è costituita da savana e da boscaglia.
Dal punto di vista della destinazione del suolo, il 23% del territorio è protetto (riserve naturali, parchi nazionali), l'11% è pascolo e solo il 5% è coltivato. Il clima è tropicale lungo le coste e temperato sugli altipiani. Nell'anno si hanno due stagioni delle piogge: una più lunga, tra Marzo e Maggio, ed un'altra più breve tra Dicembre e Gennaio. Il livello delle precipitazioni varia nelle diverse zone del Paese, passando dai 500 mm annui delle regioni centrali ai 1500- 1900 mm del aree costiere.
Amministrativamente il territorio nazionale è suddiviso in 25 regioni.
Dar es Salaam è la città più grande; Dodoma, posta nel centro della Tanzania è stata designata come nuova capitale negli anni Settanta anche se di fatto il trasferimento della capitale è in una situazione di stallo.
Dal punto di vista demografico, il Paese ha una popolazione di circa 37 milioni di abitanti. Sulla terra ferma il Bantù è il gruppo etnico prevalente, mentre a Zanzibar i gruppi presenti sono gli Shirazi (originari della Persia), gli Arabi e nuovamente i Bantù.
Il tasso di natalità è 39 nascite/1000 ab., quello di mortalità è 13 morti/1000 ab. e, complessivamente, la popolazione cresce ad un tasso del 2,6% annuo. L'aspettativa di vita media della popolazione è di circa 57 anni. La situazione religiosa è molto eterogenea e si possono notare grandi differenze tra le regioni continentali, dove sono presenti con percentuali pressoché simili la religione musulmana (35%), le religioni animistiche africane (35%) e quella cristiana (30%), e Zanzibar, dove il 99% degli abitanti è mussulmano Il tasso di scolarizzazione, definito come la percentuale della popolazione con età superiore ai 15 anni che sa leggere e scrivere, è il 68% (79% uomini; 57 % donne). La Tanzania è uno dei paesi più poveri al mondo con un PIL pari a 22,1 miliardi di dollari (stime del 2001) e un reddito procapite pari a 610 dollari (stime del 2001). Il settore principale è l'agricoltura che produce il 50% del PIL, il 75% delle esportazioni (cotone, caffè, sisal, tabacco, chiodi di garofano) e occupa oltre il 80 % della forza lavoro. Nell'ultima decade il settore è cresciuto con un tasso medio del 3,3 % annuo. I principali prodotti agricoli sono: mais, sorgo, miglio, riso, banane, grano, caffè, cotone, tabacco, sisal e i chiodi di garofano. Il settore industriale è poco sviluppato (16% del PIL) sebbene sia cresciuto negli ultimi anni. Le produzioni si concentrano nei beni di consumo (prevalentemente la trasformazione dei prodotti agricoli). Insieme al settore dei servizi, l'industria occupa il 20% della forza lavoro.
Il Paese ha anche un ricco sottosuolo con giacimenti di ferro, oro e pietre preziose, anche se poco sfruttato.
MOTTO: "UHURU NA UMOJA" (UNITA' E LIBERTA')
LA STORIA DELLA TANZANIA
Le scoperte fatte nella Tanzania del Nord, nella zona di Olduvai, suggeriscono che l'Africa orientale può essere il luogo dell'origine umana grazie anche ai resti fossili di un nostro antico progenitore, l'Homo erectus, ritrovati sul posto. Nonostante questo, ben poco si conosce della preistoria di questo paese. La zona si crede che fosse abitata originalmente dai gruppi etnici che usavano un linguaggio molto simile a quello dei boscimani dell'Africa del sud. Alcuni di questi gruppi vivevano in società ben organizzate ed avevano controllato vaste zone fin dai tempi in cui gli esploratori europei ed i missionari penetrarono nelle zone interne nella prima metà del diciannovesimo secolo.
La zona costiera in primo luogo ha subito l'effetto dell'influenza straniera fin dall'ottavo secolo quando sono arrivati i commercianti arabi. Costruirono una serie di città fortemente sviluppate e grazie al commercio, nacque lungo il litorale la città principale di Kilwa, uno stabilimento di origine persiana che ha retto fino a quando i Portoghesi non lo hanno distrutto all'inizio del 1500. Il navigatore portoghese Vasco de Gama ha esplorato le coste dell'Africa dell'est nel 1498 durante un suo viaggio in India. Dal 1506 i portoghesi avevano il controllo sull'intero litorale. Questo controllo era nominale perché i Portoghesi non hanno colonizzato la zona e non hanno esplorato l'entroterra. Aiutati dagli arabi dell'Oman, gli abitanti della costa, sono riusciti a cacciare i Portoghesi verso nord agli inizi del diciottesimo secolo. Impossessatosi della striscia litoranea, il Sultano dell'Oman Seyyid Said (1804-56) spostò la capitale a Zanzibar nel 1841.
L 'esplorazione europea della parte interna è iniziata verso la metà del diciannovesimo secolo. David Livingstone, l'esploratore-missionario scozzese che ha combattuto contro il commercio degli schiavi, ha stabilito la sua ultima missione a Ujiji dove "è stato trovato" da Henry Morton Stanley, un giornalista-esploratore americano che era stato incaricato dal New York Herald di individuarlo. Gli interessi coloniali tedeschi erano iniziati nel 1884. Karl Peters, che ha formato la società per la colonizzazione tedesca, ha concluso una serie di trattati nei quali i capi delle tribù interne, accettavano la "protezione” tedesca. Nel 1891 il governo tedesco ha assunto la direzione della gestione diretta del territorio dalla Compagnia Tedesca dell'Est Africa, ed ha nominato un governatore con la sede a Dar es Salaam. Anche se la gestione coloniale tedesca ha portato miglioramenti nelle ferrovie e nelle strade della Tanzania, il predominio europeo ha provocato la resistenza africana che culminò nella ribellione di Maji Maji del 1905-07. La ribellione che temporaneamente ha unito un certo numero di tribù del sud e si è conclusa solo in seguito con la morte di circa 120000 Africani, è considerata dalla maggior parte dei Tanzaniani, come uno dei primi grandi esempi di nazionalismo. La dominazione coloniale tedesca della Tanzania si è conclusa dopo la prima Guerra Mondiale , quando il controllo della maggior parte del territorio è passato nelle mani del Regno Unito sotto un mandato della Lega delle nazioni. Dopo la seconda guerra mondiale la Tanzania si è trasformata in un territorio delle Nazioni Unite, sotto il controllo britannico. Gli anni successivi hanno testimoniato che la Tanzania si è mossa gradualmente verso l'indipendenza.
Nel 1954, Julius K. Nyerere, un insegnante che era allora uno degli unici due Tanzaniani istruiti all'estero al livello universitario, ha organizzato un partito politico -- l'unione nazionale africana del Tanganica (TANU). I candidati sostenitori del TANU vinsero nelle elezioni legislative del Consiglio di settembre del 1958 e di febbraio del 1959. Nel dicembre 1959 il Regno Unito ha acconsentito all'istituzione di un auto-governo interno in seguito alle elezioni generali avvenute nel mese di agosto del 1960. Nyerere fu nominato capo principale del governo. Nel mese di maggio del 1961 il Tanganica è diventato autonomo e Nyerere divenne primo ministro sotto una nuova costituzione. L'indipendenza completa è stata realizzata il 9 dicembre 1961 e Nyerere è stato eletto primo presidente, mentre Zanzibar restò sottomessa agli inglesi ancora per due anni.
Zanzibar, centro commerciale arabo/persiano, è rientrato nella dominazione portoghese nel sedicesimo e all'inizio del diciassettesimo secolo, ma è stato ripreso dagli arabi dell'Oman (Sultano Said) agli inizi del diciottesimo secolo. L'interesse iniziale del Regno Unito a Zanzibar è stato motivato sia dal commercio che dalla determinazione di far terminare il commercio degli schiavi. Nel 1822 i Britannici firmarono il primo di una serie di trattati con il Sultano Said, per porre freno a questo commercio ma soltanto nel 1876 venne proibita la vendita degli schiavi. L'accordo Anglo-Tedesco del 1890 ha reso Zanzibar e Pemba due protettorati britannici. Gli inglesi comandarono attraverso un sultano rimasto in gran parte senza poteri, dalla fine del 19esimo secolo fino dopo la seconda guerra mondiale. Il 26 aprile 1964 il Tanganica si è unito a Zanzibar per formare la Repubblica unita di Tanganica e Zanzibar, rinominata “Repubblica Unita di Tanzania” il 29 ottobre 1964:
la Tanzania era finalmente nata.
ECONOMIA
A lungo l'economia della Tanzania ha subito parecchie scosse con forti effetti di destabilizzazione. Tra questi il crollo dei prezzi dei prodotti, la siccità, il disfacimento della Comunità africana orientale e la guerra in Uganda. Tutto ciò, insieme ad un regime di politica molto povero, ha portato alla grande crisi economica all'inizio del 1930. Vari tentativi di regolamentazione sono stati effettuati fin dal 1981 ma verso la metà del 1990 le instabilità fiscali erano ancora forti. All'inizio di 1996, il governo si è impegnato a portare avanti un programma controllato dal fondo monetario internazionale. La Tanzania ha ottenuto progressi significativi nel mettere a posto la macroeconomia. L'equilibrio fiscale generale è stato un surplus di circa lo 0.8 - 1.2 percento del P.I.L. durante gli ultimi tre anni. L'inflazione è stata rogolamentata dal 30 per cento nel 1995 al 6.6 per cento all'inizio del 2000.
Il governo riconosce la necessità di uno sviluppo maggiore e più continuo per combattere la povertà nazionale. Naturalmente è importante che questo sviluppo sia concentrato e rivolto a migliorare la vita dei poveri. Il governo è richiamato a consolidare e ad intensificare il progresso macroeconomico raggiunto fino ad ora.
Fin dalla metà degli anni 80, la Tanzania ha effettuato molte riforme nel sistema politico, nell'amministrazione economica e nella gestione del governo. Nel 1992, fu introdotto un sistema multipartitico di democrazia e le prime elezioni sono state fatte nel 1995. Le seconde elezioni multipartitiche avvennero nel mese di ottobre del 2000. I programmi economici di riforma che sono iniziati nel 1986, hanno convertito l'economia di comando in una economia di mercato.
Commerci, tassi di cambio ed i tassi di interesse ora sono completamente liberalizzati. La riforma dei parastatali ha privatizzato più della metà di 4000 parastatali. La riforma del servizio pubblico ha ridotto la mano d'opera nel governo da 355.000 (1992) a 270.000 (1997), ha razionalizzato gli stipendi ed introdotto funzioni e strutture migliori, ha introdotto nuovi sistemi di amministrazione ed ha rinforzato l'ente pubblico territoriale con la formulazione e l'esecuzione del programma di riforma.
Il prodotto interno lordo della Tanzania (P.I.L.) ai prezzi costanti del 1992, ha registrato in media un tasso di accrescimento reale del 4.0 per cento all'anno durante il periodo 1996-1999. Dato che il tasso di accrescimento annuale della popolazione è del 2.8 per cento, il tasso di accrescimento reale era intorno all'1.2 per cento pro capite. La composizione del P.I.L. è tale che, il settore agricolo rappresenta intorno al 50.0 per cento, seguito dal settore commerciale che rappresenta intorno al 16.0 per cento. I servizi degli affari e finanziari si trovano al terzo posto con il 10 per cento, seguiti dal settore industriale vicino all'8.0 per cento. Il settore minerario sta contribuendo per circa il 2.0 per cento, ma c'è un futuro luminoso per questo settore poiché gli investimenti stranieri continuano ad aumentare. È evidente che nell'immediato futuro il settore minerario avrà maggior peso nel calcolo del P.I.L.
Le maggiori esportazioni dalla Tanzania sono i prodotti agricoli. Durante il periodo 1996-99 le esportazioni agricole hanno rappresentato circa il 56 per cento delle esportazioni totali della merce. Le esportazioni agricole importanti sono il caffé, il cotone, il tè, il tabacco e il sisal. Le esportazioni industriali sono aumentate in seguito all'aumento della liberalizzazione commerciale e della privatizzazione delle imprese pubbliche. Il turismo è un settore fiorente, registrando annualmente guadagni di oltre 500 milioni di dollari. I guadagni relativi alle esportazioni dei minerali si aggirano intorno ai 50 milioni di dollari, ma dati gli ingenti investimenti stranieri che fluiscono in questo settore, è previsto che il valore di tali esportazioni aumenti significativamente nell'immediato futuro. Il valore delle esportazioni totali della merce sta diminuendo dal 1996 come conseguenza del declinare delle esportazioni agricole causate dalle condizioni atmosferiche sfavorevoli.
POLITICA
L'unità del paese, avvenuta nel 1964, ed il suo carismatico primo presidente non furono sufficienti a far fronte alla grave carenza di risorse. Nyerere aveva riposto tutte le sue speranze nel socialismo radicale, un ideale davvero audace soprattutto considerando la propaganda anticomunista di potenziali elargitori di aiuti economici come gli Stati Uniti. Grazie alle riforme del leader, sostenute dai cinesi, l'economia fu nazionalizzata, così come numerose proprietà in affitto, e le classi abbienti vennero pesantemente tassate nel tentativo di ridistribuire le ricchezze del paese. I primi anni Sessanta videro la Tanzania, il Kenya e l'Uganda unite in un'improbabile coalizione economica che gestiva in comune la compagnia aerea, le infrastrutture per le telecomunicazioni, i trasporti e le dogane; inoltre, le valute dei tre paesi erano facilmente convertibili e la popolazione aveva libertà di movimento tra le frontiere. Le prevedibili divergenze politiche misero però in crisi nel 1977 questo accordo iniziale, lasciando la Tanzania in condizioni peggiori che mai.
Nel 1977 Nyerere ha unito il TANU (l'unione nazionale africana del Tanganica) con il partito che governava Zanzibar per formare il CCM come il solo partito politico di governo in entrambe le parti dell'unione. Il CCM doveva essere il solo strumento per la mobilitazione ed il controllo della popolazione in tutte le significative attività politiche o economiche. Ha previsto il partito come "bidirezionale" per il flusso delle idee e degli indirizzamenti di politica fra il livello del villaggio ed il governo. Il Presidente Nyerere ha ceduto il posto al suo successore Ali Hassan Mwinyi nel 1985 mantenendo la posizione come presidente del partito del governo per cinque anni ma nel 1990 anche questo incarico è stato dato a Mwinyi che ha iniziato i suoi ultimi cinque anni di governo. Nyerere ha lasciato la politica convenzionale ma è rimasto sempre influente dietro le scene.
Nel 1995 è salito a capo del governo Benjamin Mkapa, il quale si è trovato a dover affrontare l'ondata di profughi ruandesi in fuga dai combattimenti che infuriavano nel loro paese. Nell'agosto del 1998 alcuni terroristi hanno fatto esplodere una bomba nelle ambasciate statunitensi di Dar es Salaam e di Nairobi, uccidendo più di 250 persone e ferendone oltre 5000.
Mkapa è stato rieletto presidente nell'ottobre 2000. Il partito che governa il paese dall'indipendenza, il Chama Cha Mapinduzi (CCM), ha una posizione dominante anche nelle isole semiautonome di Unguja e di Pemba che sono le roccaforti del principale partito d'opposizione, il Civil United Front (CUF). Il dialogo per permettere all'opposizione di avere una più ampia partecipazione nel governo delle isole procede ma sono riesplose le tensioni. Nel maggio 2003 le elezioni supplettive a Zanzibar sono state turbate dall'esclusione di sei candidati del CUF dalle liste elettorali e, sebbene non vi siano stati scontri violenti, è restato nell'opposizione il sospetto che il partito di governo abbia esercitato pressioni per escludere dei rivali. Nel marzo 2004 sono esplosi ordigni rudimentali nel corso di manifestazioni non autorizzate di giovani estremisti islamici in contrasto con le posizioni filoccidentali del governo locale, troppo aperto al turismo. Nel Dicembre 2005 è stato eletto Presidente della Tanzania: JAKAYA MRISHO KIKWETE, che nomina primo ministro Edward Ngoyayi Lowassa, poi dimessosi in seguito a scandali. Anche l'attuale presidente, John Magufuli, entrato in carica il 5 novembre 2015, e l'attuale primo ministro Majaliwa Kassim Majaliwa, in carica dal 20 novembre 2015, sono esponenti del CCM.
Anche dopo le elezioni del 2010, molto combattute, il CCM detiene la maggioranza dei seggi in parlamento.
CULTURA
I cento e più gruppi tribali della Tanzania sono quasi tutti di origine bantu. L'influenza araba è tuttora palese nelle popolazioni delle isole di Zanzibar e Pemba, un misto di shirazi (provenienti dall'antica Persia), arabi, comoriani (provenienti dalle isole Comore) e bantu del continente, in cui predominano però questi ultimi. Gli asiatici costituiscono una minoranza significativa, specialmente in paesi e città, mentre gli europei (discendenti da coloni e immigrati) sono poco numerosi. La principale etnia non bantu sul continente è quella dei masai (di lingua nilotica) che vivono nella regione nord-orientale del paese.
Lo swahili e l'inglese sono le lingue ufficiali, e quest'ultima è preminente nelle attività commerciali. Si parlano pure molti dialetti locali africani, che riflettono la grande varietà etnica del paese, mentre fuori dalle città e dai paesi, le poche persone che parlano inglese sono molto meno numerose di altre regioni simili del Kenya. Si dice che lo swahili parlato a Zanzibar sia una delle forme più pure di questa lingua e parecchi viaggiatori si recano nell'isola proprio per impararlo.
Le due principali confessioni religiose dell'isola sono il cristianesimo e l'Islam, mentre gli hindu formano quasi un quarto della popolazione. I musulmani sono concentrati principalmente lungo le coste e nelle isole. Il cristianesimo impiegò molto tempo a imporsi nel paese, soprattutto se paragonato alla pronta adesione che ci fu invece all'Islam e, persino dopo essere stato accettato dalle popolazioni locali (nell'Ottocento), venne praticato principalmente dalle tribù dell'interno. Del resto, ancora oggi molte etnie non si riconoscono in nessuna delle grandi religioni e venerano invece gli antichi spiriti dei loro antenati: parliamo anzitutto dei masai, che credono nel dio Engai e nel suo messia Kindong'oi, da cui si dice discendano i sacerdoti di questa religione. Sembra comunque che non esistano discriminazioni di tipo religioso nella politica e nell'amministrazione pubblica del paese.
La musica e la danza della Tanzania rivestono un ruolo importante per molti paesi dell'Africa orientale. Con i loro ritmi intensi e i celebri versi pieni di vigore, i motivi di questo paese si basano sulla tradizione musicale swahili e sono tuttora molto vivi grazie agli attivissimi gruppi di danza. Remmy Ongala è il musicista più celebre della Tanzania. Zanzibar è, a sua volta, il cuore della caratteristica taraab, la tradizionale poesia cantata. La sacerdotessa di questo stile musicale dai ritmi ossessionanti è Siti bint Saad, la prima cantante dell'Africa orientale ad avere registrato dei brani commerciali nel lontano 1928.
La cucina tanzaniana e quella keniota sono molto simili, con l'unica differenza che in Tanzania al posto delle patate viene servito il 'matoke' (banane da legume bollite) o, sulla costa, il riso. Anche qui come in Kenya si è diffusa l'abitudine di cucinare il 'nyama choma' (carne alla griglia), specialmente nei ristoranti con bar. Sulla costa e nelle isole di Zanzibar e Pemba si può scegliere tra un discreto assortimento di piatti tradizionali swahili a base di pesce cotto nel cocco, con o senza spezie. La birra nazionale è la Safari Lager mentre il liquore locale è un intruglio letale, simile al rum bianco, detto 'konyagi'.
CURIOSITA'
GEOGRAFIA
Il territorio continentale è costituito da una successione di alteterre che a ovest scendono ripide nella grande fossa tettonica africana occupata dai bacini dei laghi Niassa e Tanganica , mentre a est digradano più dolcemente verso la fascia costiera. La zona delle alteterre è movimentata da imponenti apparati vulcanici: Kilimangiaro ( 5895 m ), Meru, Ngorongoro e Rungwe. Il clima è tropicale caldo-umido. La Tanzania riversa la maggior parte delle sue acque nell'Oceano Indiano, attraverso il Rufij, il Ruvuma e altri fiumi, e nei grandi laghi Vittoria, Tanganica e Niassa. Le isole coralline di Zanzibar e Pemba sono prevalentemente pianeggianti e hanno clima tropicale con piogge abbondanti. L'economia si basa sull'agricoltura (caffè, cotone, sisal, arachidi, noci di cocco, cereali, tabacco, tè, cacao, canna da zucchero, chiodi di garofano e agrumi), sull'allevamento bovino, caprino, ovino e sullo sfruttamento delle foreste. Le risorse del sottosuolo (oro, stagno, piombo, diamanti, rame, tungsteno, titanio, fosfati, carbone) sono poco sfruttate. L'industria è limitata ai settori alimentari, tessili, del legno, dell'abbigliamento, del tabacco e del cemento. Raffineria di petrolio a Dar es Salaam.
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PARCHI NAZIONALI
Fra le riserve naturali più celebri della Tanzania si contano il Serengeti National Park , la riserva naturale di Ngorongoro , il Tarangire National Park , il Lake Manyara National Park , la riserva del Selous e il Kilimanjaro National Park .
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DEMOGRAFIA
La densità della popolazione varia da una persona per chilometro quadrato nelle regioni aride a 51 per chilometro quadrato negli altipiani ricchi d'acqua dell'entroterra fino ai 134 per chilometro quadro di Zanzibar . Più dell'80% della popolazione abita in zone rurali. La maggioranza degli abitanti, comprese le tribù Hehe, Sukuma e i Nyamwezi, sono di origine Bantu . Gruppi di etnia Nilota e di origine simile comprendono i nomadi Masai e i Luo entrambe i quali sono presenti numerosi nel confinante Kenia . Due piccoli gruppi parlano una lingua di famiglia Khoisan tipica dei Boscimani e Khoikhoi. Persone che parlano Cushitic originarie degli altopiani etiopi risiedono in alcune aree della Tanzania. La maggior parte della popolazione africana dell'isola di Zanzibar è originaria della terraferma tranne un gruppo, gli Shirazi le cui origini sono state fatte risalire ai primi coloni persiani dell'isola. I residenti non africani della terraferma e di Zanzibar costituiscono l'1% della popolazione. Si stima che risiedano in Tanzania 70.000 Arabi 50.000 Asiatici e 10.000 Europei. Ogni guppo etnico ha la propria lingua ma la lingua nazionale è lo Swahili , una lingua di origine Bantu con forti influenze arabe.
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REGIONI
Lo stato di Tanzania è diviso in 25 regioni: Arusha, Dar es Salaam, Dodoma, Iringa, Kagera, Kigoma, Kilimanjaro, Lindi, Mara, Mbeya, Morogoro, Mtwara, Mwanza, Pemba Nord, Pemba Sud, Pwani, Rukwa, Ruvuma, Shinyanga, Singida, Tabora, Tanga, Zanzibar Centro/Sud, Zanzibar Nord, Zanzibar Città/ovest .
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AMBIENTE
Terra di pianure, laghi e monti con una stretta e bassa fascia costiera, la Tanzania è il paese più esteso dell'Africa orientale. Il territorio è quasi interamente costituito da un altopiano, in parte semi-desertico e in altre zone coperto dalla savana e da radi arbusti. Le montagne più alte della Tanzania - il Meru ( 4556 m ) e il Kilimanjaro (che è la cima più elevata dell'Africa con i suoi 5895 m ) - sono situate nella regione nord-orientale, lungo il confine con il Kenya. In nessun'altra parte del mondo potete vedere gnu, gazzelle, zebre e antilopi in branchi altrettanto numerosi - e il fatto che la Tanzania sia composta principalmente da pianure rende molto facile l'avvistamento degli animali selvatici. Ospitando alcune delle riserve più grandi del mondo, il paese vanta anche una delle maggiori concentrazioni di elefanti, bufali, coccodrilli, ippopotami, licaoni e scimpanzé. Alle condizioni geografiche estremamente varie del paese va imputata l'esistenza di diverse regioni climatiche. La quota elevata dell'altopiano tempera notevolmente quello che sarebbe altrimenti un clima tropicale e in molte località può fare abbastanza fresco di notte. La fascia costiera lungo l'Oceano Indiano e le isole al largo della costa - Pemba, Zanzibar e Mafia - hanno invece un clima caldissimo, umido e tropicale, mitigato dalle brezze marine, e soltanto le pendici dei monti situati nella regione nord-orientale beneficano di un clima quasi temperato per buona parte dell'anno. Un periodo decisamente sconsigliabile per un viaggio in Tanzania è la lunga stagione delle piogge, da marzo a maggio, quando piove quasi ogni giorno; c'è un'altra, più breve stagione delle piogge da novembre a gennaio.
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LETTURE CONSIGLIATE
Africa. Biografia di un continente di John Reader (Mondadori, Milano 2003) L'autore, grande viaggiatore e profondo conoscitore del continente nero, propone una biografia dell'Africa scientificamente documentata.
Alla curva del fiume di V. Shiva Naipaul (Oscar Mondadori, Milano 1995) è il resoconto di un viaggio compiuto dallo scrittore in Kenya, Tanzania e Zambia.
Fiabe africane (Mondadori, Milano 1991) Il volume raccoglie i racconti della tradizione popolare africana.
L'impero dei serpenti di Fred Carnochan (Xenia, Milano 1997): opera sospesa tra la favolistica e l'antropologia.
La civiltà africana di Basil Davidson (Einaudi, Torino 1997) I sistemi sociali, le religioni, le arti, il profilo delle varie culture, le prospettive: un'immagine della civiltà africana aggiornata ai giorni nostri.
La regina della pioggia di Katherine Scholes (Sonzogno, Milano 2003). Un romanzo in cui alla vicenda delle due protagoniste fa da sfondo la lotta per l'indipendenza della Tanzania.
Passeggiate africane di Alberto Moravia (Bompiani, Milano 2002). Resoconti di viaggi in Tanzania e altri paesi africani.
Storie africane. Viaggio in Tanzania di Andrea Berrini (EDT, Torino 2001; collana 'Orme') L'autore racconta in 'viva voce' la realtà sociale e la vita quotidiana nel paese che in genere i turisti conoscono solo per i safari.
Tanzania di Mauro Burzio (IdeaLibri, Rimini 1995) È un reportage che conduce a scoprire questo paese ripercorrendo la storia dalle origini alla colonizzazione europea fino alla nascita del moderno stato. Mostra lo spettacolo di una natura per gran parte protetta in parchi.