INSIEME PER AIUTARE IL POPOLO AFRICANO

Aiutiamo l'Africa! Ecco l'appello di un gruppo di giovani che ristanno dando attivamente da fare per migliorare le condizioni di vita di tante persone della Tanzania, costrette a vivere in condizioni di estrema indigenza.
Ho avuto modo di parlare a lungo con i due ragazzi che, con l'aiuto di un giovane sacerdote, (Don Domenico Poeta, della parrocchia di Monticano) e di alcuni loro amici, hanno dato vita a questa azione di solidarietà.
Nancy viene dalla Tanzania e studia a Siena dal '99. Tornata a casa dopo due anni di assenza resta profondamente colpita da come tante persone del suo villaggio, per lo più donne e bambini, si ammalino e muoiano di malattie da noi quasi scomparse, come tifo, colera e malaria. Le strutture sanitarie sono veramente poche: non esiste un laboratorio di analisi funzionante, non ci sono medicinali e vaccini e farsi curare fuori comporta costi altissimi che la popolazione del luogo non può affrontare.
Nel villaggio di Haubi esiste un dispensario che dal 1937 all'85 è stato gestito dai preti bergamaschi passionisti e da suore missionarie di Verona. Dall'85 in poi, però, la chiesa italiana ha lasciato tutto alla chiesa locale che si è trovata di fronte ad una situazione davvero difficile. Mancano gli strumenti necessari al funzionamento di un laboratorio di analisi, come reagenti e microscopi. Manca anche la corrente elettrica necessaria al funzionamento delle strutture frigorifere atte a conservare i medicinali ed i vaccini alla giusta temperatura. Nancy torna in Italia con il fermo intento di fare qualcosa di concreto per il suo villaggio.
Nasce dunque l'idea di un progetto da realizzare, finalizzato a raccogliere fondi per la riorganizzazione del dispensario di Haubi. Arriva in Italia un documento firmato dal vescovo della diocesi dove si trova il villaggio di Nancy; documento formale nel quale si richiede un supporto finanziario pari a 3000 dollari per fornire al dispensario di Haubi l'equipaggiamento necessario ad un suo corretto funzionamento. Nancy ed i suoi amici, con la guida di Don Domenico Poeta, cominciano un'intensa azione di solidarietà atta al raggiungimento della cifra richiesta.
Ai costanti appelli ad enti ed associazioni si accompagnano iniziative di vario tipo: la fiera dei dolci realizzata con l'aiuto della Cappella Universitaria, in seguito alla quale è stata raccolta una cifra di 500 euro; la pasquetta presso San Galgano, evento importantissimo per la comunità del posto.
I ragazzi parlano a lungo del progetto e della necessità di raccogliere fondi e la comunità, durante l'incontro ed anche successivamente, reagisce con slancio all'appello. Nel luglio dello scorso anno viene raggiunta la cifra di 3200 dollari, più di quanto era stato richiesto. Grazie a questa cifra, frutto della forza della solidarietà e dell'entusiasmo di questo gruppo di giovani, il dispensario di Haubi è stato interamente ristrutturato e fornito di tutto il materiale necessario (reagenti, microscopio, provette, attrezzature per la misurazione dell'emoglobina e della pressione, materiale per le medicazioni). Il denaro raccolto è stato impiegato anche per l'assunzione di un tecnico di laboratorio che per un periodo di 6 mesi ha insegnato alle persone del posto come utilizzare i mezzi tecnologici acquistati per il funzionamento del laboratorio di analisi.


TESTIMONIANZE
L'ESPERIENZA DI NANCY E ROBERTO

Nell'estate dello scorso anno, Nancy e Roberto sono andati ad Haubi, assieme a don Domenico Poeta, per portare i soldi raccolti in seguito alle iniziative realizzate dal gruppo. Le loro testimonianze colpiscono per la forza dei messaggi che comunicano. Messaggi forti che invitano a riflettere. “ In Africa la gente ha in sé il forte senso di comunità. L'ospite è accolto con il cuore; le persone, anche quelle più povere, ti offrono tutto ciò che hanno con una gioia indescrivibile. Mi ha colpito la gratitudine dell'intera comunità in seguito alla riabilitazione del dispensario. Ci fermavano per strada, ci ringraziavano anche inginocchiandosi davanti a noi…… tutto era visto da loro come qualcosa di miracoloso. Poi – continua Nancy – la gente è davvero sé stessa, spontanea e aperta. Non si ha vergogna di come si è, non si vuole nascondere la miseria o la malattia. Si ride con il cuore, si dà con il cuore. Questo è davvero qualcosa che tocca l'anima”.
Anche Roberto è stato profondamente colpito dal senso di unione che caratterizza la popolazione africana. “C'è un'idea di comunità e solidarietà che da noi è quasi interamente perduta. Ho sentito, inoltre, un profondo senso di ingiustizia: in Africa si vive in una condizione di miseria inimmaginabile, nonostante ciò vi è quella voglia di dare e condividere che noi non conosciamo proprio. Abbiamo tutto, eppure ci lamentiamo e non riusciamo ad apprezzare quello che ci circonda, né a farne partecipi gli altri. Nei giorni che sono stato in Africa ho vissuto come la popolazione, condividendo le loro abitudini semplici nella vita di tutti i giorni. È bello conoscere una realtà così diversa in prima persona. Il contatto con un mondo così diverso aiuta a vedere tutto da un punto di vista diverso, ridimensionando i problemi e apprezzando ciò che si ha”.


DUE PROGETTI PER HAUBI

Sono stati attivati due progetti per il villaggio di Haubi. Il primo, a lungo termine, ha la finalità di raccogliere una cifra tale da poter fornire al dispensario la corrente elettrica necessaria per un suo completo funzionamento. Il secondo, dare un futuro ad un bambino, è più a breve termine e si pone l'obiettivo di aiutare i bambini del villaggio di Haubi a uscire da una condizione di miseria, dando loro la possibilità di studiare e di frequentare la scuola. A questo proposito i ragazzi e don Domenico stanno organizzando una serie di iniziative con l'intenzione di partire per la Tanzania questa estate. “L'euro vale molto da noi – spiega Nancy – con la cifra che intendiamo raggiungere ci proponiamo di effettuare eventuali restauri agli edifici scolastici, fare avere ad ogni bimbo del villaggio il materiale necessario per la scuola, così come di pagare l'iscrizione a quei bambini le cui famiglie sono troppo povere per poterselo permettere”.
Perché dare un futuro ad un bambino? “Solo studiando e, dunque, uscendo da una situazione di ignoranza, i bambini possono acquisire quegli strumenti che consentiranno loro di comprendere la situazione in cui vivono e, conseguentemente, di agire concretamente per poter cambiare le cose – spiega Roberto – lo studio darà loro entusiasmo e fiducia nel futuro; noi ce lo auguriamo di cuore”.
I ragazzi stanno organizzando presso la chiesa di san Galgano, una vendita dolci, magliette colorate ed articoli da regalo confezionati da loro i cui proventi andranno tutti nel progetto. Intendono, inoltre, programmare concerti od esposizioni di oggetti artigianali tipici dell'Africa per i mesi a venire. Chiunque volesse partecipare a queste iniziative o saperne di più può contattare Nancy e Roberto a questi numeri di telefono: Nancy Mwinjo 3403361874; Roberto 0577287081.

Anna Carla Cocco