…A Dar es Salaam la grande accoglienza della famiglia e degli amici di Mwinjo ci ha prima sbalordito e poi contagiato: come se fossimo fratelli che da anni non si vedono, baci, abbracci, saluti, canti, pacche sulle spalle e sorrisi…tanti sorrisi.
L’Africa è calda ma il vero calore lo trasmettono gli africani con in primo piano un sorriso onnipresente.
Dar è una grande città, piena di oggetti che sembrano gli scarti degli europei: camion, auto, biciclette, carretti, city bus. Una strada male asfaltata, piena di dossi e buche, che tutti cercano di evitare invadendo l’altra corsia e trovando la scusa per suonare il clacson (accessorio indispensabile nell’auto).
La quotidianità è così caotica, confusa, sconclusionata ma tutto ciò è annullato dal calore che ti avvolge.
... A Haubi la vita non è semplicemente un tornare indietro nel tempo, ma è una cultura completamente opposta alla nostra. Tutto ciò che per noi ha valore, qui non ne possiede alcuno. Le cose frivole sono superflue, inutili; eppure finché le abbiamo ci sembrano indispensabili.
Quante volte ci diciamo di non essere attaccati alle frivolezze.
Tante sono le cose belle in Africa: il paesaggio, la terra, gli alberi, il cielo, gli animali; ma la gente offusca tutto. Il calore che trasmette non ha niente di paragonabile a quello del sole, la luminosità, la gioia, la riconoscenza, l’amicizia, la fratellanza…tutte cose che noi abbiamo perso, mentre qui ci sono in abbondanza.
Simona Mbeyu