È questo che mi torna alla mente.
Credo che queste quattro parole descrivano al meglio coloro che ci hanno accolto e l’emozione che mi hanno lasciato.
Entrare nel loro mondo non è stato, come spesso l’avevo immaginato, tutto colore, ritmo, musica e mistero; ho visto tanti piedi scalzi, facce sporche e stanche, case non colorate e buie.
Prima di partire per un viaggio ci facciamo un’idea che a volte può deludere le nostre aspettative; quando sono arrivata in Tanzania non esistevano più idee, ma una realtà dura e vera che non mi ha deluso, ma che nella sua negatività mi ha aperto gli occhi.
Credo di aver capito l’importanza e il rispetto della diversità.
Questo credo significhi rispettare e accettare ciò che per noi può essere negativo, ma che per altri è quotidianità; significa accompagnarli in un percorso che non porti a una realtà a nostra immagine e somiglianza, ma che getti le basi per un futuro migliore nel rispetto della loro identità.
Chiara Mbeyu