E’ domenica e la domenica a Haubi è sinonimo di mercato: dopo la Messa tutti al "gulio", pieno di colori, di urla, di bambini – quelli non mancano mai! – di gente che vende e di gente che compra. C’è di tutto: animali anche vivi, carne, spezie, ceste in vimini, catini colorati in plastica, piatti, vestiti, scarpe, dolcetti e salatini, canne da zucchero. In un lato del mercato accanto al boschetto, ci sono gli asini che si godono la meritata pausa in attesa di essere caricati.
Anche noi ci fermiamo al "gulio" ("al mercato"), attratti dal suo fascino e dalla sua confusione e ne approfittiamo per acquistare patate, pomodori e il the.
Mama non vuole che andiamo con lei, perché le facciamo perdere l’affare dato che i "warangi" quando vedono i "wazungu" alzano il prezzo e la contrattazione diventa più lunga. Così noi ci godiamo la canna da zucchero che Mganga distribuisce generosamente a tutti dopo averla tagliata a piccoli tronchetti e pulita dalla corteccia.
È inevitabile che si formi intorno a noi un cerchio di bambini che ci osservano curiosi: appena uno di noi si volta per guardarli, scappano sorridendo con i loro denti bianchissimi. Allora decidiamo di giocare tutti insieme e corriamo nel tentativo di prenderli, e alla fine diamo anche a loro un po’ della nostra canna da zucchero.
Finalmente tornano Mama e Mwinjo con la spesa che tutti insieme aiutiamo a portare a casa: Kichiku e Sware prendono i cesti e se li mettono in capo. Anche la giovane Agnesi contribuisce portando sulla testa un pesantissimo sacco di patate che riusciamo a dividere, aiutandola a percorrere i quattro chilometri che ci separano da casa.
Fortunatamente lungo il tragitto alcuni miei compagni di cammino mi aiutano nel mio intento, altrimenti sarebbe stata davvero dura.
La sera a cena realizzo che ne è valsa la pena: Mama ha cucinato per tutti noi proprio le patate che avevamo comprato al mercato.
Simona Mbeyu